“Ἥφαιστος (Efesto), Dio dell’artigianato” è un progetto fotografico nato dalla voglia di celebrare l’Artigianato in Italia. È un’idea che porto con me da molto tempo e che aspettava il momento opportuno per essere realizzata, momento che è arrivato dopo la pubblicazione del numero pilota di AION Magazine. Il numero “0” della mia rivista fotografica ha visto la luce nel 2022 con lo scopo di celebrare i 120 anni dello storico marchio “Royal Enfield”. Dopo aver collaborato alla realizzazione del numero “0”, la casa motociclistica Inglese mi ha concesso l’utilizzo di una delle sue moto, l’Himalayan, per la realizzazione di questo importante progetto Fotografico Artistico. Il focus principale di questo lavoro è la “manualità”. La mia attenzione si è concentrata sulle mani degli Artigiani. In passato i confini della creatività erano segnati dalla manualità e dai suoi limiti. Oggi, invece, i limiti della manualità arrivano fin dove la creatività lo consente, dopodiché ci sono le macchine. Non c’è niente di sbagliato in questo, anzi le macchine ci hanno portato dove “solo” la manualità non avrebbe mai potuto portarci. Il paradosso sta nel fatto che senza la manualità non esisterebbero le stesse macchine. Per questo in “Ἥφαιστος (Efesto), Dio dell’artigianato”, il soggetto principale è il lavoro dell’Artigiano con particolare attenzione alle Mani. Ogni Artigiano ha la sua manualità. Ferite, calli e sporco sono incisi sulle mani come le parole sono incise sulle pagine bianche di un libro. Non esiste futuro senza passato e non può esserci futuro se non si rispetta il passato. È un parallelismo indissolubile che ho cercato di rappresentare attraverso le mie fotografie adoperando delle scelte atte a rafforzare questo concetto. La prima scelta vede l’impiego di attrezzatura fotografica Digitale ed Analogica. Le due fotografie “Portrait (ritratto)” che ritraggono l’Artigiano e il Laboratorio, sono state scattate con una Rolleiflex (macchina fotografica analogica Tedesca risalente al 1929) che monta un rullino medio formato da 120 mm producendo fantastiche fotografie quadrate 6x6.Ho scelto questo tipo di fotografia perché, sia l’Artigiano che il Laboratorio sono la rappresentazione visiva di quell’eredità antica. Sono stati utilizzati rullini Kodak T-MAX 400 - 120 mm in Bianco e Nero, (magnifico rullino con nitidezza e grana ineguagliabili). Le otto fotografie “Landscape” (panoramiche), degli Artigiani a lavoro, quindi delle loro mani, sono state scattate con una Canon 5D Mark IV (macchina fotografica digitale Giapponese del 2016), in seguito post-prodotte in bianco e nero. Questo perché le mani dell’Artigiano sono custodi del sapere antico ma lavorano oggi con tecniche moderne. La seconda scelta è stata quella di voler usare una Royal Enfield, nello specifico una Himalayan. Quest’ultima è concepita proprio per viaggiare in estrema comodità. Le moto prodotte dalla casa Inglese rappresentano ancor oggi il perfetto connubio tra lavoro industriale e lavorazione artigianale dato che parte della produzione avviene ancora oggi grazie alle sapienti mani di Artigiani specializzati.
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